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BIOGRAFIA A cura di Rosaria Abate e Paolo Cortese
Archivio Mirella Bentivoglio - Roma
Mirella Bentivoglio è nata a Klagenfurt (in Austria) nel 1922 da genitori italiani e ha ricevuto un’educazione plurilingue, nella Svizzera tedesca e in Inghilterra (ha conseguito Diplomi di Proficiency in English nelle Università di Sheffield e Cambridge). Autrice, fin dalla prima giovinezza, di libri di poesie in italiano e in inglese (editi da Scheiwiller e Vallecchi, e recensiti da Giorgio Caproni, Italo Defeo, Mario Praz, ecc.), ha in seguito trovato espressione al suo richiamo per l’uso congiunto del linguaggio verbale e dell’immagine, legandosi ai movimenti verbovisivi delle neoavanguardie artistiche internazionali della seconda metà del XX secolo, divenendone una protagonista. Ha conseguito per titoli, nel 1968, l’idoneità all’insegnamento dell’Estetica e Storia dell’Arte nelle Accademie italiane.
Dalla pratica della Poesia Concreta, della Poesia Visiva e della Scrittura Visuale, che hanno segnato il suo ingresso nella sfera delle nuove sperimentazioni, è passata anche, dagli anni Sessanta, a una personale forma di poesia-oggetto, e via via, negli anni Settanta, alla performance, alla poesia-azione, alla poesia-environment, e all’inserimento di grandi strutture simboliche di matrice linguistica su suolo pubblico. Ha tenuto numerose mostre personali, prevalentemente in sedi pubbliche, in Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, Olanda, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Brasile, Giappone (presentate da critici italiani e stranieri tra i quali Enrico Crispolti, Gillo Dorfles, Frances Pohl, Krystyna Wasserman). Si ricordano le antologiche allestite al Palazzo delle Esposizioni, Roma (1996), al National Museum of Women in the Arts, Washington (1999); e, più recentemente, le mostre tenute alla Galleria Oculus di Tokyo (2010), al Pomona College di Claremont (2003 e 2015); e ancora, allo Studio Eos di Roma (2013), alla Galleria dell’Elefante di Treviso (2015), Galleria dell’Incisione di Brescia (2018) negli spazi del MACMA (Matino, Lecce, tra il 2011 e il 2013) e nel Museo Nuova Era di Bari (2018).
Ha partecipato a mostre collettive in musei, gallerie, università, in Europa, America, Medio ed Estremo Oriente, Canada e Australia. Ha esposto nove volte alla Biennale di Venezia (nel 1969 e 1972 ; nel 1978 in due diverse rassegne; nel 1980, 1986, 1995; nel 2001 con una performance e, infine, nel 2009). Per tre volte presente alla Biennale di San Paolo del Brasile, tra il 1973 e il 1994, e tre volte al Centro Pompidou di Parigi (tra il 1978 e il 1982); a Documenta, Kassel, nel 1982; al MoMA di New York, nel 1992; a Palazzo Pitti, Firenze, nel 2001; all’Expo di Milano, nel 2015.
Sue installazioni e grandi strutture in materiale litico o ligneo si trovano nelle collezioni permanenti di musei italiani (MACRO, Roma; Museo di Ca’ Pesaro, Venezia; MUSMA, Matera, ecc.); sue opere parietali e poemi-oggetto in materiali diversi sono nelle collezioni permanenti del National Museum of Women in the Arts, Washington; del Getty Institute, Los Angeles; del MoMA, New York; del MART, Rovereto; del MAC, San Paolo del Brasile; del Sackner Archive, Miami; della Galleria degli Uffizi e della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, e in collezioni di poesia visiva di vari musei.
Ha tenuto performance di poesia fonetica in varie occasioni in teatri italiani (Alessandria, Roma), nonché a Los Angeles (alla Brewery Gallerye all’Istituto Italiano di Cultura), al Centro Pompidou di Parigi. I suoi principali interventi sul territorio hanno avuto luogo in occasione delle Biennali di Gubbio (1976 e 1979) e in attigui spazi ipogei umbri (1982-85): interventi documentati, mediante una sala personale dedicata all’artista, nell’ambito dell’ultima edizione dell’eugubina Biennale di Scultura (2016-2017). Altri suoi interventi sono stati ospitati nel parco di Villa Buttafava in Lombardia (2002-2006), lungo le rive della Moldava a Praga (2005), nel sagrato della chiesa di Quaroni a Matera (2007), nella campagna viterbese (Libro-campo, 1998), ecc.. Particolarmente segnalata dalla stampa la sua collaborazione al progetto di ristrutturazione di Piazza Augusto Imperatore a Roma con suoi interventi verbo-plastici (2001).
Del settore verbovisivo è anche divenuta una dei più attivi teorici: si veda la voce Poesia visiva da lei stesa in forma di saggio dietro invito di Argan per il Supplemento 1978 dell’Enciclopedia Universale dell’Arte, Unedi. È autrice di numerose monografie e saggi dedicati allo studio della parola visualizzata dal Futurismo ad oggi. Particolarmente recensito, dalla stampa quotidiana e da quella specialistica, il libro, in collaborazione con Franca Zoccoli, Le futuriste italiane nelle arti visive, ed. De Luca 2008, di cui Mirella Bentivoglio ha steso la prima metà dedicata alle futuriste operanti tra linguaggio e immagine in gran parte sfuggite alle maglie della storicizzazione. La ricerca rappresenta un ampliamento e perfezionamento del volume edito dalla Midmarch Arts Press a New York in inglese nel 1997.
Su questi temi ha tenuto corsi, seminari, conferenze, lezioni: all’Università di Friburgo, Germania; all’Archivio ICPA, St. Michael’s Hall, Oxford; negli Istituti Italiani di Cultura di New York, Washington, Helsinki, Praga ; alla Musashino University di Tokyo e alla Osaka University of Arts di Osaka; al MAC e alla Fundação Armando Alvares Penteado (FAAP) di San Paolo del Brasile; all’Università Ca’ Foscari di Venezia; e in vari altri centri di cultura nel mondo.
Ha curato e presentato rassegne e mostre collettive alle Biennali di Venezia, di San Paolo, di Medellin; alla Columbia University di New York; all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo; al Centro Pecci di Prato; al Museo di Recife, Brasile; al Festival di Perth, Australia; all’Expo-Arte di Bari; al Palazzo delle Esposizioni di Roma; nonché in Grecia, Spagna, Finlandia, e, in collaborazione, al MoMA di New York. Sue donazioni di opere d’arte (da lei acquisite nel corso della sua attività organizzativa) sono andate arricchendo le collezioni di musei italiani, quali il MART di Rovereto, il Pecci di Prato, il MACMa di Matino, il MAGA di Gallarate, ecc.. Ha fruito di borse di studio e di ricerca, presso il Salzburg Seminar for American Studies (1958) e il Getty Institute di Los Angeles per la consultazione dell’archivio del futurismo (1997). Le sono stati assegnati vari premi sia per la sua attività poetico-letteraria che per quella critica e artistica, e ha collaborato a varie riviste d’arte e quotidiani.
L’artista si è spenta a Roma nella primavera del 2017. Ad un anno dalla sua scomparsa, si è tenuta una giornata di commemorazione alla Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele di Roma, per presentare il fondo, al momento in preparazione, contenente volumi e materiale archivistico della biblioteca di Mirella Bentivoglio, nel 2019 viene costituito a Roma l’Archivio Mirella Bentivoglio con lo scopo di promuovere lo studio e la valorizzazione del suo lavoro.
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