Biography
LUIGI ONTANI (1943)
Nel corso della sua lunga attività, Luigi Ontani ha espresso la sua creatività e poetica attraverso l’uso di molte tecniche assai eterogenee tra loro: dagli Oggetti Pleonastici (1965-69), elementi in scagliola, alla Stanza Delle Similitudini, costituita da elementi ritagliati in cartone ondulato. Ontani ha spesso anticipato l’uso di tecniche in seguito adottate da altri artisti. Con l’opera Ange Infidele del 1968, per esempio, Ontani inizia il suo approccio con la fotografia. Fin dall’inizio le opere fotografiche si contraddistinguono per alcuni elementi caratteristici: il soggetto è sempre l’artista che ricorre al proprio corpo e al proprio volto per impersonificare temi storici, mitologici, letterari e popolari; il formato scelto solitamente e quello della miniatura o della gigantografia, e ogni opera è considerata unica. Le prime opere fotografiche sono da ritenersi di grande importanza storica, poichè anticipano un fenomeno che vedrà diffusione e popolarità a partire dagli anni Ottanta. Contemporaneamente alle prime opere fotografiche, Ontani comincia ad eseguire i primi tableaux vivants, termine usato per indicare una scena dove attori in costume restano in posa fermi e silenziosi, come in un quadro. Con lo stesso atteggiamento ha realizzato opere di cartapesta, vetro, legno (numerosissime le maschere, realizzate soprattutto a Bali in legno di Pule), più raramente è ricorso al bronzo, al marmo e alla stoffa, mentre molto cospicua è la sua opera in ceramica. In tutte queste circostanze, Ontani ricorre alla tecnica non come un fine in sé, ma in quanto occasione per sperimentare nuove possibilità e formulare nuove variazioni sul tema che più gli interessa e che maggiormente lo distingue: il proprio viaggio transtorico attraverso il mito, la maschera, il simbolo e la rappresentazione iconografica.
During his long activity, Luigi Ontani expressed his creativity and poetic through the use of a variety of techniques: from the Pleonastic Objects (1965-69), made with scagliola, to the Stanza Delle Similitudini, made up of cut-out elements in corrugated cardboard. Ontani has often anticipated the use of techniques later adopted by other artists. With the work Ange Infidele of 1968, for example, Ontani approaches to photography for the very first time. From the start, the photographic works are characterized by some recurring elements: the subject is always the artist, who uses his body and his face to embody historical, mythological, literary and popular themes; the format usually chosen is that of the miniature or the gigantography, and each work is considered unique. The first photographic works are to be considered of great historical importance, as they anticipate a phenomenon that will become popular starting from the Eighties. Simultaneously with the first photographic works, Ontani begins to execute the first tableaux vivants, a term used to indicate a scene where costumed actors are posing still and silent, as in a painting. With the same attitude he made works of papier-mâché, glass, wood (many masks, mainly made in Bali with Pule wood), more rarely he uses bronze, marble and fabric, while his ceramic work is very conspicuous. In all these circumstances, Ontani conceives the technique not as important in itself, but as an opportunity to experiment new possibilities and formulate new variations on the theme that interests him most and that most distinguishes him: his trans-historic journey through the myth, the mask, the symbol and the iconographic representation.
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